Come riconquistare un ex partner

Scrivo un secondo articolo sull’argomento  vista la quantità di persone che invia mail con richieste di approfondimenti. Piccolo inciso: sono uno psicologo-psicoterapeuta, l’articolo ha un taglio scientifico e spero comprensibile. L’intenzione è anche quella di differenziarmi da altri pezzi scritti da pseudo-esperti che cercano di illudere le persone per vendere ebook o consulenze. 
La situazione tipica di chi si rivolge a me (sia online che in studio) è quella di una crisi depressiva dovuta all’abbandono da parte del partner.

Ciclo del lutto di E.K. Ross applicabile al lutto della separazione

Sei sei stato/a lasciato/a dal tuo ex avrai probabilmente attraversato le fasi tipiche del lutto (Elisabeth Kübler Ross) e dopo un primo momento di shock dove si mescolano il rifiuto e la rabbia stai attraversando un periodo di tristezza e desiderio di ritornare con la persona amata. Se la relazione era particolarmente intensa il senso di abbandono e la frustrazione per quello che hai perso raggiungono livelli di intensità molto alta. La speranza di ritornare con la persona amata inizia a farsi strada. Ritornare con una persona spesso diventa una delle ipotesi da valutare per il tuo futuro. 

Variabili in gioco nel recuperare una relazione

Per riprenderti il tuo ex devi tenere presente diversi fattori, in anni di lavoro sul recupero relazionale ho raccolto abbastanza dati da poter stilare una lista di aspetti che influenzano positivamente e negativamente il processo. Quelli che favoriscono una prognosi positiva sono: l’apertura comunicativa (vi scambiate messaggi, parlate, telefonate, contatti in generale), la brevità nella latenza di risposta (se la comunicazione è aperta, il tempo che passa prima che l’ex fornisca una risposta), la distanza fisica (se abitate o lavorate vicino), l’esposizione di persona e mediatica (quanto tempo passate in compresenza e quanto uno vede i social dell’altro), l’età anagrafica (più la persona è matura e meglio è), la loquacità negli scambi comunicativi (se esistono scambi, più sono ricchi di parole e meglio è). 

I fattori negativi  sono: quelli complementari a quanto contenuto nella lista degli aspetti positivi. Per esempio, se la breve distanza dei luoghi di abitazione, . La differenza nell’età anagrafica. In particolare, nelle coppie eterosessuali se la donna è più vecchia dell’uomo questo non aiuta. Il fatto che si siano stati dei tradimenti . Se c’è stata violenza fisica, se sono state coinvolte in un litigio le rispettive famiglie. Quando ci sono interessi economici contrastanti con la riunificazione. 

Tenendo conto di questi fattori, un modo per stimare le possibilità di recupero è offerto da un test che, senza pretese di scientificità da un orientamento sulle possibilità di riconquistare il tuo ex. Se vuoi accedere al test per misurare le probabilità di recupero clicca qui per accedere all’area riservata e fare e compilare il questionario.

Vale la pena ricostruire una relazione?

Non è una domanda banale anche se nella tua mente probabilmente hai frettolosamente risposto con un “si”. Prova per cortesia a pensare i momenti brutti ed insopportabili della tua coppia, perché alcuni di loro torneranno.

Quando si spezza una storia e si ha la sensazione di perdere il proprio amato/a, certe cose passano in secondo piano, anzi sono proprio dimenticate. Ora, la tua attenzione è concentrata sul come recuperare il tuo ex  (o la tua ex). Prova pensare se esista una soluzione a questi momenti spiacevoli e a tutti quei motivi di astio che rendevano la coppia talvolta un luogo spiacevole. Il lavoro da fare è impegnativo, soprattutto se si tratta di recuperare una storia a distanza oppure se lui/lei ha tagliato tutti i ponti, per questo voglio che tu sia convinta/o e che ne valga veramente la pena. Se non sei sicura/o, prima di procedere prenditi un giorno o due per riflettere.

Leve motivazionali

La motivazione è un costrutto arcinoto a noi psicologi e sappiamo bene quanto quella intrinseca riesca a muovere montagne. Le leve che stimolano il desiderio di riconquista del tuo ex partner sono molte ed è giusto analizzare prima di investire energie. In molte persone iniziano infatti un percorso di recupero, investendo tempo e denaro e poi dopo poco mollano perché si rendono conto di non volerlo più. La motivazione che ti spinge ad agire deve essere molto intensa per sopportare momenti difficili che potrebbero arrivare anche in modo inaspettato.

Una mancata risposta ad un messaggio sonda, un incontro sperato che poi non è stato possibile organizzare sono eventi traumatici che richiedono resilienza per essere superati.  La motivazione deve provenire da dentro, non contano ora le idee, i suggerimenti, le spinte che amici, conoscenti o familiari ti danno. Contano molto poco anche motivazioni basate sul desiderio di raggiungere una status oppure un obiettivo economico (questo può capitare se devi recuperare un ex, o una ex facoltosi o importanti.  L’invito è sempre quello di aspettare qualche giorno per riflettere e vedere se le emozioni pro-recupero si attenuano oppure se permangono nella loro intensità. 

Un altro aspetto non secondario è quello del fenomeno “riconquistato e poi mollato”. Molte/i assistiti, di cui mi sono preso cura e che ho guidato nel ricostruire un rapporto, hanno interrotto la relazione recuperata nel giro di qualche mese. In questi casi spesso agiva la voglia di rivincita, il voler provare di essere in grado di riportare a sé colui o colei che si erano allontanati. Dopo aver ottenuto il piacere del recupero dell’ex la motivazione è venuta a mancare e la storia è cessata. Per questo una riflessione su quanto tu voglia tornare con il tuo ex o la tua ex per curare un’autostima ferita è necessaria. 

Primo passo operativo: capire le ragioni

Spero di aver insistito abbastanza nel sottolineare l’importanza delle riflessioni pre-recupero. Ora, se sei ancora dell’idea iniziamo con uno schema che in anni di professione si è consolidato ed è risultato vincente. Il primo passo da fare è quello dell’analisi delle ragioni che aveva il tuo Partner per lasciare.

IMPORTANTE, per i fini del recuperare un ex partner è il sapersi immedesimare in lui e nei suoi motivi. L’esercizio che chiedo di fare in seduta è proprio quello di immedesimarsi nel proprio/a ex e elencare i motivi di rottura. La lista deve essere fatta in una tabella a due colonne che (sempre in seduta) chiedo di condividere con me.  Un esempio di tabella è il seguente: 

Motivi dell’interruzione da parte dell’ex partnerFatti che testimoniano il cambiamento e pubblicizzazione
Io ero troppo pressante e non lo lasciavo libero di giocare a calcetto tutti i venerdi con gli amici.  
Ho detto di non voler figli mentre lui diceva di volerne 

In tabella giusto un paio di esempi. La seconda colonna la vediamo più avanti. Parte di come recuperare un ex è lavoro di analisi dei vissuti, non stupirti se chiederò molte riflessioni.

Fondamentale che i motivi dell’interruzione del rapporto siano il più specifici possibile. Il massimo lo si ha elencando dei comportamenti precisi che per il tuo ex erano inaccettabili.
Come fare a scovarli? Se hai dei dubbi, e anche se non ne hai, vai a vedere liti fatte magari via messaggino. Pensa alle sue lamentele, ai battibecchi e anche a quello che ha detto (se l’ha fatto) nel momento della separazione. Talvolta chi viene lasciato fatica a ricordare i momenti negativi e l’attenzione si focalizza solo su aspetti piacevoli del trascorso, per questo in seduta capita di usare delle brevi e leggere induzioni ipnotiche per aiutare i ricordi.  Piccolo inciso da psicologo:  un aspetto interessante dell’attività cognitiva che caratterizza il recupero di informazioni sulla relazione passata è quello dell’euristica della conferma.

 Oggi, l’abitudine di messaggiare e comunicare per iscritto in modo sincrono permettono di recuperare materiale utile a capire cosa non andasse. E’ chiaro che si tratta di ipotesi e in qualche caso, l’abbandono è avvenuto a ciel sereno senza che ci fossero avvisaglie. Se non hai capito bene perchè il tuo ex partner ti abbia lasciato è importante, nella successiva fase di ricontatto, approfondire le motivazioni (allo scopo esistono diverse tecniche che per brevità non riesco a riportare in questa sede).  Ho anche pubblicato un libro sull’argomento recupero ex, LO TROVI QUI

In questa prima fase di solito chiedo di non vessare l’ex partner e tenere un comportamento rispettoso dei suoi desideri. Se questo non vuole comunicare allora si evita di farlo, se questo comunica con pochi messaggi allora la cosa può continuare applicando la regola della simmetria con scarsità (in pratica si risponde ai messaggi ma con un certo ritardo, sempre in modo cordiale e disponibile).

Talvolta leggo in internet di chi consiglia il silenzio assoluto in ogni caso! Ritengo che se la persona che si è allontanata non sia contraria alle comunicazioni, allora forzare un silenzio assoluto possa essere (in questa fase) deleterio. Ad ogni modo non mi sentirei di consigliare un silenzio stampa per partito preso e senza aver considerato i pro e i contro. Ovviamente i contenuti degli eventuali scambi non devono essere supplichevoli e non puoi avanzare richieste di ricongiunzione.

Se l’ex scrive ogni tanto per sapere come stai, non devi rispondere con fiumi di lacrime e parole di riconciliazione. In questa prima fase l’accettazione della separazione deve essere quello che l’ex partner percepisce. Tu accetti la separazione, tuo malgrado certo, ma accetti questa nuova condizione. Per un approfondimento sul principio di scarsità ti invito a vedere un mio video a questo link

Pianificare il cambiamento

Per capire come fare è necessario avere ben presente i motivi della separazione (vedi paragrafo precedente) e poi cercare di neutralizzarli. Il cambiamento diventa cosi condizione necessaria prima del riavvicinamento. Ecco perchè uno psicologo è essenziale in questo ambito. Solo uno psicologo ha gli strumenti per motivare il cambiamento.

Mi spiego meglio: al di la del riavvicinamento, condizione minima per riaprire un rapporto, è quella di eliminare i motivi ostativi al rapporto stesso. Se per esempio, dall’analisi delle motivazioni (prima colonna della tabella di cui sopra) emerge che il tuo ex ti considerava particolarmente pressante, allora bisogna trovare un modo per pubblicizzare indirettamente il fatto di non esserlo.  Prima di pubblicizzare è tuttavia necessario essere disposti a cambiare.

I casi che ho seguito e che hanno finto un cambiamento sono finiti male, nel senso che la coppia riformata non è sopravvissuta in media più di sei mesi. Più avanti parlerò di cambiamento sostenibile per la persona. Per fluidità ora procedo con la pianificazione supponendo si tratti di pubblicizzare cambiamenti egosintonici (in armonia con i bisogni e desideri dell’Io, o coerenti con l’immagine di sé).

Pubblicizzare il cambiamento

Gli aspetti importanti della pubblicizzazione sono due: 1) mostrare l’esatto contrario di quello che il partner da recuperare pensa di te in termini negativi, 2) fare in modo che la pubblicizzazione sembri casuale e non pilotata. Per soddisfare il primo requisito è necessario usare creatività e pensare a COMPORTAMENTI che testimoniano il cambiamento.

Ad esempio in un caso seguito tempo fa una mia assistita era accusata di essere oltremodo noiosa e con pochi interessi. Il lavoro di cambiamento che aveva accettato di intraprendere l’ha portata a coltivare la passione per il parapendio. Per questo, la pubblicizzazione ha riguardato soprattutto questa nuova passione e l’impegno per raggiungere il brevetto.  In un altro caso la mia assistita era spesso stata accusata di essere troppo dipendente e aver un bisogno costante di assistenza.

Il cambiamento personale utile a restaurare il rapporto è stato quello di prendere lezioni di guida e iniziare a fare le cose da sola (prima aveva la patente ma non guidava e il marito era costretto a portarla in giro). Questi sono tra gli esempi più semplici e immediati. In molte altre situazioni per recuperare un ex ragazzo o una ex ragazza serve un esercizio estremo di creatività. Per quanto riguarda il secondo punto, quello del far sembrare casuale la pubblicizzazione, intendo dire che sia meglio avere qualcuno in grado di parlare per te e complimentarsi pubblicamente per le cose che hai fatto. Per questo è utile coinvolgere una certa rete sociale che faccia da amplificatore del cambiamento. 

Come Pubblicizzare

Oggi giorno la socializzazione del cambiamento che contrasta con le idee del tuo ex viene fatta via social. In riferimento al punto di cui sopra, meglio se foto, racconti e altro materiale è “postato” sui social da amici e conoscenti in modo da non far pensare tu stia fingendo un cambiamento.

A volte basta essere taggati in una foto di gruppo di conoscenze comuni perché il tuo o la tua ex si accorga di cosa tu stia facendo. Le cose diventano più complesse in assenza di canali social. Se non ci sono, bisogna crearli e anche qui la creatività diventa fondamentale. Non apparire arroganti nel raccontare le conquiste e i progressi fatti, credere veramente nell’operazione di miglioramento personale e cambiamento sono alla base del processo di riconquista del tuo ex. 

Quanto dura la fase propedeutica

Questo dipende soprattutto da segnali di apertura che arrivano dall’ex partner e da quanto è lungo il lavoro di cambiamento personale. In generale la pubblicizzazione dei cambiamenti veri è da fare per tutti i punti che hai scoperto essere stati di ostacolo alla relazione. In alcuni casi passano settimane, in altri passano mesi. Le difficoltà sono quelle di trovare un supporto sociale in grado di supportare l’opera di diffusione delle informazioni, legate al cambiamento stesso.

Per fare un altro esempio, in una coppia lui era stato lasciato anche per via del temperamento nervoso e irascibile. Ad una prima analisi era evidente che il ragazzo avesse problemi di controllo degli impulsi cosi abbiamo iniziato a lavorare su questi e ci sono voluti due mesi per riuscire a migliorare la sua gestione delle emozioni. Sarebbe stato altamente controproducente pubblicizzare un cambiamento che non era avvenuto. Se fossero usciti o si fossero visti sarebbe stato da subito evidente quanto lui fosse ancora in preda al nervosismo. Quando sono implicati cambiamenti cosi radicali e profondi è difficile stimare la durata. Tuttavia, posso dire che nella maggior parte dei casi i cambiamenti sono superficiali e non eccessivamente impegnativi. 

Sopportare il dolore nel recuperare un ex

Altro aspetto fondamentale che voglio toccare è la resilienza della persona che intraprende un percorso di recupero relazionale. Il dolore del vedere, osservare l’ex e il tener viva la speranza è qualcosa da valutare bene. Per gestire lo stress del recupero è utile integrare il percorso con pratiche mindfulness che possano accompagnare il percorso di crescita e cambiamento.

Il mio lavoro è quello di aiutare le persone a stare meglio e per questo, se comprendo che il dolore diventa troppo grande e le possibilità di una ricongiunzione sono remote, allora propongo una pausa di riflessione. Capita che ci siano casi dove l’ex partner sia irremovibile, abbia iniziato un’altra relazione, si sia trasferito in un altro continente o semplicemente sia refrattario a qualsiasi manovra. In queste circostanze, una pausa è utile per considerare di lasciar andare e iniziare un protocollo di elaborazione del lutto. Penso che sia importante, in questi momenti, poter far affidamento ad un professionista che sia di supporto e guida. 

Le prime cose da fare direttamente

La pubblicizzazione di tutti quei comportamenti annotati nella colonna di destra della tabella (che riporto qui sotto) deve andare avanti ad oltranza, per confermare il cambiamento e per convincere l’ex della “non più sussistenza” di vecchi motivi ad ostacolo della coppia. 

Motivi dell’interruzione da parte dell’ex partnerFatti che testimoniano il cambiamento e pubblicizzazione
Io ero troppo pressante e non lo lasciavo libero di giocare a calcetto tutti i venerdi con gli amici. 
  1. Un mio amico si scusa pubblicamente con me per non poter partecipare ad un evento da me organizzato e io rispondo con la massima tranquillità dicendo che è giusto che si prenda i suoi spazi e io sono con lui.
  2. Partecipi ad un gruppo dove si discute della fiducia e della libertà da accordare al partner e fai un intervento con un post scritto sull’argomento. Poi un amico/a ti cita su un social complimentandosi con l’apertura mentale e la flessibilità che dimostri. A questo tu puoi anche replicare che stai facendo un percorso di crescita personale
  3. — se dovessi avere interazioni con lui — da queste deve trasparire la libertà che lasci, il non indagare su cosa faccia, la nuova flessibilità ritrovata. Questo puo’ essere fatto in modo indiretto, raccontando aneddoti della tua vita che testimoniano la flessibilità di ora
Ho detto di non voler figli mentre lui diceva di volerneDopo aver riconsiderato il voler fare figli (e questo è un cambiamento che richiede una certa riflessione). 

 

  1. Inizi a fare volontariato presso un orfanotrofio  
  2. Ti fai promotrice di iniziative che per la tutela dei bambini.
  3. In generale vanno bene tutte le iniziative che comunicano una ritrovata serenità e un feeling positivo con i bambini 
Altri motiviAltre pubblicazioni di fatti che testimoniano il cambiamento

Il punto chiave del pubblicizzare un cambiamento è che questo serva a far riflettere colui o colei che ha abbandonato. Prova immaginarti in una metafora consumistica cosa accadrebbe, se dovessi decidere di cambiare il tuo vecchio telefonino difettoso e di seguito scoprissi che questi difetti sono scomparsi?  E’ naturale che questa scoperta inneschi una riflessione sul come potresti aver tenuto e usato il vecchio telefono.

Allo stesso modo il tuo ex dovrà capire che le idee she si era fatto su di te non sono più valide e tu sei una persona diversa. Questo aprirà una riflessione da parte sua.  Vistà l’importanza del comunicare/mostrare i tuoi cambiamenti, diviene indispensabile capire se la persona sia in grado o meno di vedere le socializzazioni del tuo operato. Sei sicura/o cheil tuo o la tua ex veda il cambiamento se guarda le tue storie su Instagram o Facebook oppure se controlla i tuoi stati su whatsapp. Tutti i modi che confermano l’ex come spettatore dei tuoi messaggi sono utili per poter lavorare in tranquillità alla pubblicizzazione del tuo cambiamento.

Una volta creata questa base e questa percezione di cambiamento (che deve andare avanti nel tempo per dare solidità e stabilità al cambiamento stesso) si può’ pensare di introdurre un certo silenzio stampa. Se gli scambi comunicativi fra te e l’ex sono cessati, allora ok. Se invece permangono, allora lentamente le tue risposte devono essere date con una certa latenza di risposta e nel giro di una quindicina di giorni cessare. Non deve insomma essere brusco, specialmente se devi tornare insieme ad un ex narcisista. L’altra persona deve percepire un certo distacco che si fa strada. In questo modo voglio sfruttare il principio di scarsità

Sondare il terreno per capire come recuperare un ex

A questo punto il cambiamento personale è iniziato, la socializzazione del cambiamento è stata fatta ed è tuttora in corso, non hai vessato l’ex con messaggi e messaggini, l’impressione che avrà di te è quella di una persona che comunque ha accettato la separazione. I modi per sondare la responsività dell’ex sono molti, qui in particolare mi soffermo su un paio di essi. Il primo, utile quando non è stata fatta una chiusura ufficiale della storia d’amore. Se vi siete lasciati e lo avete fatto male, senza un discorso di congedo, si può’ provare a mandare un messaggio di riflessione oppure ad organizzare (quando possibile) un incontro per chiarire cosa sia accaduto e regolare i vostri rapporti futuri. Uno spunto importante per scrivere lo pseudo discorso di addio arriva dalla ricerca in psicologia del lavoro, per approfondire metto qui il colledamento.

Un altro modo è quello di simulare un incontro fortuito. Si tratta di un incontro casuale che non possa essere ricondotto a niente di premeditato. Ad esempio se l’ex frequenta un bar e la cosa è nota, non è l’ideale andare in quel bar per l’incontro fortuito. Sarebbe ovvio esserci andati di proposito. Un esempio di incontro apparentemente involontario è quello di una signora mia assistita che ha saputo di un’attività lavorativa dell’ex in una via di Milano. In quella zona era anche ubicata una palestra con strumenti innovativi.

E’ bastato fare l’abbonamento per un mese alla palestra per moltiplicare le possibilità di incontro. Poi quando ha effettivamente incrociato l’ex , la scusante del corso in palestra era un ottimo alibi. Tornando a noi, quello che dovrebbe avvenire è un contatto, di persona o mediato da tecnologia.  Questo mostrerà quale sia la predisposizione dell’ex marito o ex moglie o ex fidanzato/a a stabilire e mantenere una comunicazione. 

Il contatto va analizzato in tutte le sue componenti verbali e non verbali per capire a cosa sia disposto/a l’ex. L’obiettivo è instillare un desiderio di frequentazione e un rapporto amicale che poi potrà essere riconvertito in un legame affettivo più stretto.  Riprendo l’esempio di prima per essere più chiaro. Quando la signora ha incrociato l’ex proprio sulla strada sulla quale prevedeva sarebbe passato, il primo contatto dopo mesi è stato abbastanza traumatico nel senso che sia lui che lei erano impacciati. Lo scambio è stato rituale ma dopo una settimana ecco che arriva il messaggio di lui che ha riaperto il canale comunicativo. Questo era il segnale che la porta non era chiusa e si poteva instaurare un rapporto amicale. In molti casi si evince proprio dall’incontro la possibilità di percorrere la strada dell’amicizia e un recupero relazionale passa nel novanta per cento dei casi dal diventare di nuovo amici. 

Passare per l’amicizia per recuperare un ex

Se il test dell’incontro (online o di persona) va a buon fine e si intravede lo spazio per un rapporto cordiale, allora si percorre questa strada senza esitazioni. Nella maggior parte dei casi non si ha la ripresa di un rapporto intimo ma si passa per l’amicizia. Questa fase prodromica alla riaccensione dell’interesse intimo è occasione di contatti e di una esposizione più frequente. In questo periodo si possono fare due cose per riprendersi un ex: la prima è mandare messaggi fatti di comportamenti e azioni che vadano a cambiare l’idea per la quale l’ex era ostacolato nel continuare la relazione. La seconda è approfondire, per mezzo di scambi intimi, la conoscenza dei veri motivi per i quali lui ha lasciato.

In un caso visto nel lontano 2012 l’amicizia riformata ha permesso alla parte femminile di capire che lui aveva un forte desiderio di parternità mai confessato. Questo era sfuggito all’analisi e con la mia assistita abbiamo affrontato il discorso maternità (anche per lei motivo di paure). Una volta capito che se la sentiva di fare la mamma è bastato sciogliere questa riserva davanti al suo ex per ricominciare a parlare di intimità e relazione di coppia. Oggi hanno un figlio di cinque anni e sono sposati.

La nuova intimità nella relazione di riconquista di un ex

Se l’amicizia è ristabilita, le esposizioni aumentano e si inizia a parlare di cose intime, poi la parte romantica scatta quasi automaticamente. Le possibilità di riuscita sono proporzionali all’età anagrafica e alla maturità dei partner. Se dopo un sostanziale periodo di tempo passato in amicizia (di solito sei mesi) l’intimità non si si innesca, allora è possibile passare per un chiarimento più diretto. Questa fase, nel caso dovesse essere necessaria è molto delicata e non sono in grado di dare qui indicazioni su come gestirla. 

Ricostruire un matrimonio con l’ex marito

Se il matrimonio è durato anni e non siamo in presenza di una nuova relazione ci sono buone probabilità di successo. Le fasi sono le medesime descritte in precedenza, quello che cambia è il numero di cose che legano le due persone. Riconquistare un ex coniuge sfrutta di solito diversi motivi di incontro come la gestione dei figli, la gestione di cose in comune iniziate e da sistemare. Inoltre i legami fra le due famiglie, se non deteriorati, permettono di avere una rete sociale da sfruttare  per mandare messaggi più o meno diretti. Ultima cosa da non trascurare è quella che è più semplice riprendere un progetto già iniziato piuttosto che iniziarne un altro ex novo.

Ovviamente se non si è in presenza di un amante o una persona che già interessa sentimentalmente l’ex. Le persone che sono già state sposate sono solitamente molto condizionate dalla vita in comune e dalle famiglie di provenienza. Non a caso in questo tipo di lavoro la parte più intensa è quella che riguarda il cambiamento di abitudini e comportamenti sedimentati nel tempo. Un altro ostacolo che frequentemente ho incontrato proviene dalle relazioni con le famiglie di origine. 

Restaurare la famiglia con un ex moglie con figli

Se i figli sono minorenni la situazione è molto delicata e di solito valuto molto attentamente se seguire il caso o meno. I figli sono un motivo di contatto proprio perché affidati ad entrambe i genitori. Inoltre, negli interventi di recupero relazionale si va verso il miglioramento della relazione, cosa che giova anche alla prole. Da padre prima che da psicologo ho molto a cuore il benessere dei minori e per questo faccio il possibile per metterli al primo posto nel valutare il da farsi. In questi casi non si usa solitamente il silenzio comunicativo ma si trovano delle strade che sfruttino l’affiatamento dei due genitori e la soluzione di conflitti che solitamente esistono nella gestione dei bambini.

Prima si sana la comunicazione fra gli ex coniugi, poi in modo molto delicato si iniziano delle manovre atte ad aumentare l’empatia e predisporre un avvicinamento significativo. Nella maggior parte dei casi si sfrutta la tecnica del cavallo di Troia come sonda. Questa tecnica è spiegata in un post del mio blog e sfrutta il principio della reciprocità.

Riallacciare i rapporti con un ex dopo anni

Dopo l’interruzione del rapporto si passa un periodo di refrattarietà e in questo lasso di tempo è sconsigliato intraprendere azioni dirette. Ogni caso ha le sue specificità e quindi questa indicazione non deve intendersi in modo assoluto. Se il ricontattare direttamente in questo periodo è spesso controproducente è invece importante iniziare a lavorare da subito alla pianificazione dei comportamenti da tenere durante il percorso. I casi nei quali passano molti anni hanno una prognosi positiva se in questo tempo ci sono stati pochi contatti.

Il riavvicinamento dopo molti anni si struttura come un “nuovo inizio” e questo va fatto con nuove premesse. Riprendersi il proprio ex dopo un lungo periodo di tempo è da questo punto di vista più’ semplice perchè con il tempo possono essere cambiate molte cose e astio, rabbia, rammarico si sono probabilmente stemperati. Un inconveniente non secondario è quello della formazione da parte dell’ex, di nuovi legami affettivi con altre persone.

La prima cosa che chiedo in seduta è relativa ad eventuali nuovi compagni/e della persona da riconquistare. In caso ci fossero nuove relazioni la condizione si complica e non mi è possibile trattarla in questa sede. Se non ci sono stati molti contatti in passato allora la fase della pubblicizzazione può essere saltata, anche se io consiglio comunque di compilare la tabella (vedi sopra) per fare mente locale e capire bene cosa evitare di fare nel caso si ricontatti l’ex. Gli incontri fortuiti o pseudo-fortutiti sono da preferire al contatto diretto. A parte queste considerazioni, il recupero di un ex dopo molti anni è del tutto simile ad altri casi di recupero relazionale. 

Riavvicinarsi se la persona abita lontano

La distanza diventa significativa quando supera un’ora di viaggio. Per questo, un ex che vive nel paese vicino o a meno di un’ora non è considerato a distanza. Nella mia pratica ho trattato casi di coppie a centinaia se non migliaia di chilometri. In questi casi il processo di ricostruzione deve necessariamente passare per le comunicazioni social o mediate telematicamente (a meno che la persona non debba viaggiare e recarsi nelle zono dell’ex regolarmente). Ancora una volta diventa essenziale capire se la persona da riavvicinare abbia o meno iniziato nuove relazioni affettive. Nel caso lo avesse fatto allora è bene sapere da quanto tempo la nuova relazione è iniziata e come questa si stia sviluppando.

Il restauro di una relazione a distanza viene fatto seguendo i criteri classici sopra esposti con alcune variazioni. L’attenzione alle comunicazioni alla loro frequenza, latenza e durata sono fondamentali per capire se ci siano o meno spiragli di apertura da parte dell’ex. Se la distanza è uno dei motivi che ostacolano la ricongiunzione, allora è bene prepararsi a ridurre la distanza magari con viaggi o con promesse di visite frequenti. In un caso di alcuni anni fa si rivolse a me un medico che lavorare in Svizzera. Il suo ex marito lavorava in Sardegna e non concepiva una relazione a distanza. Nell’opera di ricongiunzione abbiamo fatto diversi passi ma quello decisivo è stato promettere un rientro in Italia della mia assistita. A volte la distanza è un ostacolo talmente potente che riducendo questa si risolve il caso.

Tornare al centro dell’attenzione di un ex narcisista

Non è possibile fare diagnosi di disturbo narcisistico della personalità in modo indiretto ma accade che, dalla descrizione fornita io possa intuire tratti narcisistici in un ex. La prima domanda che faccio in questi casi è: “vuoi veramente riprovare con una persona problematica come quella che mi descrivi?” In seguito, se si decide di procedere bisogna farlo in modo da non alimentare le tendenze egocentriche nel lungo periodo. All’inizio del percorso si noterà una certa concentrazione delle motivazioni (autoreferenziali da parte dell’ex) che compariranno nella prima colonna della tabella (vedi tabella sopra).

Seguite quindi le fasi propedeutiche al riavvicinamento si prosegue con una breve e limitata nel tempo, comunicazione atta a gratificare i desideri narcisistici dell’ex. Questo deve essere pensato solamente nel breve periodo perché trascinarlo nel tempo è disfunzionale per la coppia. L’assecondamento iniziale non deve essere prostrazione e subordinazione totale. Chi ha tratti narcisistici tende ad approfittare di questo tipo di situazioni.

La strategia più usata sono in complimenti, anche se queste comunicazioni devono essere preparate con grande attenzione per due motivi: 1) possono risultare evidentemente manipolatori 2) possono alimentare l’ego (già probabilmente ipertrofico) chi chi deve essere sedotto/a. Quello che è funzionato qualche tempo fa (era il 2014) è stato un semplice regalo fatto in occasione del compleanno. Questo ha permesso di riaprire la strada ad una comunicazione sana e esplicita.  In poche parole il narciso va preso per la sua vanità e desiderio di riconoscimento, per essere poi condotto verso la formazione, o meglio la riformazione della coppia.

Riconquistare un ex amante

Ricostruire la relazione con un ex amante può risultare più semplice di molti altri casi ma nasconde delle insidie. Innanzi tutto bisogna capire quando le relazioni extraconiugali esistenti abbiano influito sulla rottura. Se queste sono state determinanti, la ricostruzione del rapporto illecito passa dalla cessazione degli altri rapporti in essere. Nella mia esperienza queste ricostruzioni non sono sempre fattibili e sono spesso molto dolorose. Se sono coinvolti dei minori e l’azione è mirata al recupero di una relazione fedifraga, mi riservo di prendere in carico.

Le relazioni umane sono già abbastanza complesse e riconquistare un ex amante diventa relativamente semplice se non è impegnato/a in altre relazioni. Ancora una volta, se chi era in relazione sei tu bisogna poter accettare il fatto di poter rinunciare alla relazione ufficiale. Frequentemente uno dei motivi di rottura di rapporti coniugali è l’impossibilità di sopportare il peso di una persona “da condividere” in un rapporto poliamoroso. 

In conclusione, il restauro di una relazione è un processo delicato e riducibile ad un azione di recupero relazionale iniziata unilateralmente. Mi spiego meglio. Dopo l’interruzione del rapporto è probabile che il promotore della separazione non voglia ricostruire e per questo gli sforzi per ricongiungersi sono a carico di chi è stato lasciato. Questo percorso è impegnativo e, a seconda delle condizioni può essere più o meno lungo. L’esito è altrettanto incerto e so che sto dicendo qualcosa di spiacevole ma non è mia intenzione illuderti.

Purtroppo arrivano in studio tante persone che sono state illuse e usate come bancomat da sedicenti esperti che promettono formule miracolose. Per questo motivo insisto molto nel rimarcare che se è tuo desiderio puoi provare a recuperare il tuo ex o la tua ex. Tuttavia se, anche usando le armi più efficaci della persuasione ad un certo punto vedrai che non otterrai risultati, allora è molto più salutare lasciar andare. 

Un vantaggio del seguire un percorso strutturato con tecniche allo stato dell’arte è anche quello di essere in pace con se stessi. Almeno, alla fine, anche se dovesse andar male potrai dire di averci provato nel modo migliore.

Per approfondire puoi contattarmi da qui



 
 
 
 
 
 
 

marco giacobbi

Marco Giacobbi

Psicologo di Coppia / Consulente Matrimoniale

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo prevalentemente di coppie in crisi che vogliono riscoprire un rapporto sano.