Quando rivolgersi a un consulente matrimoniale

Il consulente matrimoniale può aiutarti a superare una crisi? La risposta è sì. Lavorando proprio sugli aspetti critici, può individuare le fratture e verificarne la sanabilità. La rottura della coppia è spesso composta di profezie auto-avveranti, ovvero di continui smottamenti che sono provocati dal comportamento deliberato, ma inconsapevole, dei coniugi. Spesso l’incomprensione fondamentale è una sola e andrebbe indagata e scoperta per appurare che sia risolvibile.

Ma quali sono i segni che il tuo matrimonio è in crisi?

Il rischio di rottura in un matrimonio (qui un interessante articolo sulle rotture e le strategie per gestirle) può dipendere da tanti motivi, ma non c’è quasi nulla di più doloroso e insieme frustrante. Nei casi peggiori si ha la sensazione di aver buttato via una grande parte della vita, che scorre davanti agli occhi in una sequenza di errori che si addebitano o al coniuge o a sé stessi. Molte coppie separate con le quali ho avuto dei colloqui non hanno nascosto che la separazione sia stata l’esperienza più traumatica della loro vita.
Tante coppie però decidono di salvare il matrimonio anche quando non ci sono figli. E tante si chiedono “come faccio a sapere se il mio matrimonio sta finendo?”. Chi ha dei dubbi e pensa di essere arrivato quasi sull’orlo del precipizio si rivolge a una figura professionale come la mia, uno psicologo esperto in relazioni, che può aiutarli a individuare i nodi, proponendo un percorso per risolverlo. Non è raro che a proporsi sia uno solo dei coniugi, che vuole capire, approfondire, studiare prima la situazione.

Ovviamente la situazione migliore si ha quando entrambe i partner decidono di incontrarmi come psicologo consulente di coppia online, ma si può lavorare molto bene anche con un solo partner. La coppia è un sistema, variare il comportamento di un elemento, equivale a cambiare il sistema stesso.
In genere la mia “indagine conoscitiva” (qui un articolo dal quale prendo spunto per l’assessment), si basa proprio sui sintomi di un rapporto in coppia, che possono essere riassunti in questo schema.

Uno o entrambi i coniugi mostrano mancanza di rispetto verso l’altro

Probabilmente questo è l’elemento che si nota di più. Nei matrimoni in crisi la mancanza di rispetto è il sintomo più evidente perché si trasforma da effetto in concausa, quando supera il livello di guardia. Il risentimento e il disprezzo diventano la cifra costitutiva del rapporto. Là dove c’erano amore e pazienza, accettazione e condivisione, ora c’è un enorme fossato che le parti contribuiscono ad allargare. Quando il rispetto reciproco e la comprensione cadono miseramente, i coniugi in crisi, vedendo il matrimonio ormai come una sorta di simulacro velato, allagano il fossato di ogni genere di frustrazione e animosità, raggiungendo il punto di rottura.

Le discussioni aumentano e spesso non hanno alcuna motivazione

Le discussioni e i litigi sono connaturati al matrimonio, spesso dipendono dai sentimenti di affetto, stima, amore che sottintendono l’unione della coppia. Il punto è che quando si arriva al punto di svolta, quando la coppia non parla, scopre di non avere più nulla da raccontarsi, di non condividere nulla o quasi della loro vita insieme, ogni pretesto è buono per litigare. Le prese in giro abbozzate, le proteste velate, le allusioni diventano un motivo per esacerbare gli animi e montare una polemica, che nella maggior parte dei casi non avrebbe alcun senso.Le discussioni sono ripetitive: riguardano il comportamento dell’uno o dell’altro. L’uno è critico nei confronti dell’altra e viceversa. Alla fine, una delle parti molla per stanchezza, ma l’altra non desiste, spesso accentua la virulenza degli attacchi, la presa in giro, il continuo punzecchiare anche per un nonnulla. Ogni battuta viene interpretata come un attacco personale e in fondo lo è. Tutto ciò che prima sembrava improntata alla lealtà ora ha perso senso, si perde di vista il significato del vivere insieme.

Manca del tutto la comunicazione

La comunicazione sana, produttiva, assertiva è assente. Tra i coniugi la guerra strisciante inizia talvolta con il mutismo, l’incapacità di parlarsi. Il dialogo è costituito da monosillabi, gesti di assenso e di diniego e spesso indifferenza. Si parla di problemi contingenti, ma non c’è vero interesse in quello che dice l’altro coniuge, anche se si tratta di lavoro, dei figli, di salute. I matrimoni di successo sono contrassegnati, anche dopo tanti anni, dall’esistenza della sponda. I coniugi si supportano, si incoraggiano, si vengono incontro. Sono aperti, danno spazio all’altro aiutandolo e prodigandosi affinché ricevano il massimo sostegno. Questo non è affatto solo di gesti, a volte anche di silenzi. Una coppia che funziona sa come comportarsi dopo anni di convivenza. Se un coniuge ha bisogno di spazio l’altro non invade e così via. Nella coppia in crisi ogni azione pare forzata proprio perché non c’è alcuna reale comunicazione che la supporti. Quando la comunicazione si spegne, moglie e marito sono arrivati al capolinea. Il rifiuto di comunicare preclude ogni possibilità di accordo. Il fossato ora è circondato da una palizzata.

L’intimità sessuale diminuisce o è del tutto assente

In un matrimonio che sta per fallire la componente sessuale è quasi del tutto assente. I momenti di intimità scemano fortemente, fare l’amore o anche solo scambiarsi delle carezze o degli sguardi complici è quasi impossibile. Non accade mai più. Si dice che spesso “il letto” è il termometro della relazione. Se le cose a letto vanno bene, molti dei problemi sono risolvibili, perché è nell’intimità che si capisce di amare una persona. Tuttavia, le ricerche dimostrano che la sfera sessuale non è un ingrediente decisivo per far funzionare un matrimonio. Se la coppia smette di andare d’accordo non c’è intesa sessuale che tenga. L’intimità poi è qualcosa di più che la semplice intesa. Le coppie in crisi non ricordano nemmeno l’ultima volta in cui si sono ritrovate a fare una passeggiata romantica, andare a uno spettacolo insieme tenendosi per mano, sentire il cuore battere all’impazzata. L’innamoramento è venuto meno negli anni, la sensibilità che c’era prima ora è del tutto assente.

Quando si parla, la conversazione riguarda aspetti economici

Un matrimonio in crisi trascina con sé inevitabili ricadute economiche. I partner sentono la fine e con essa l’avvicinarsi di una contesa che avrà un brutto strascico economico. L’insicurezza inizia ad affiorare. Spesso le questioni finanziarie sono alla base della rottura dei matrimoni, per cui – seguendo quello schema della profezia che si auto-avvera – la causa diventa anche l’effetto e viceversa, in un circolo vizioso che porta alla rovina. In tempi complicati come questi, l’attenzione al denaro non è mai sbagliata. Ma se le finanze diventano il nerbo di ogni discussione, fino a precludere qualsiasi chiarimento, la fine è vicina. I matrimoni migliori resistono alle intemperie economiche, i coniugi mettono insieme le forze per superare il momento difficile: decidono un piano di risparmio, rivedono i programmi per le vacanze, fanno economia. Nelle coppie in crisi l’egoismo la fa da padrone: si rinfacciano spese esagerate, mancate attenzioni, ritardi nei pagamenti. L’incertezza economica diventa il pensiero dominante, che finisce per sfibrare l’anima e il corpo dei coniugi.

La fiducia verso il coniuge è compromessa

Senza la fiducia reciproca un matrimonio non può andare avanti. Quante persone sono venute da me dicendomi che non potevano più fidarsi dell’altro. In frangenti come questi la profezia che si auto-avvera fa dei danni insostenibili. Il coniuge che, senza prove, sospetta il tradimento dell’altro alla fine si convince che è veramente così, scatenando una serie di eventi che porteranno proprio al tradimento provocato dalla stanchezza e dalla frustrazione.

Quando si cominciano ad avere pensieri a riguardo della fedeltà del partner vuol dire che il matrimonio è in crisi, anche se la crisi non è conclamata e all’apparenza tutto va bene. Perché questo? Perché quando manca la fiducia manca tutto, non ci sono molte speranze. SI richiedono prove di fedeltà, si interpella l’altro coniuge per dimostrare ciò che non vuole o non potrebbe mai dimostrare. Che ci sia o meno il tradimento, la paura dell’infedeltà è segno della mancanza di fiducia. Senza questa tutti i problemi elencati nei punti precedenti, prima o poi si manifesteranno.

La famiglia e gli amici iniziano a prendere le parti di un coniuge

Una coppia in crisi non vive isolata. Ci sono i famigliari e gli amici che gravitano intorno. Dal loro comportamento si può dedurre lo stato di salute della coppia. Nelle famiglie allargate, nelle famiglie con figli è sempre più difficile trovare un punto di tesa. I membri della famiglia iniziano a prendere le parti dell’uno o dell’altro. Spesso si evitano degli appuntamenti di famiglia per evitare di “dover prendere parte”. In questo caso, prendendo parte, spesso ci si avvinghia a delle stupidaggini tanto per averla vinta.

I familiari, anziché spingere per un compromesso, una pace, parteggiano per uno dei coniugi fomentando il disappunto e il risentimento .I matrimoni che non funzionano hanno proprio questi tratti: le famiglie non riescono a sanare le divisioni, gli amici iniziano a selezionare accuratamente gli appuntamenti nei quali vedersi, l’unità familiare è un totem rispettato solo a parole.

Per chiudere, riconoscere i segni di un matrimonio in crisi non è semplice, ma questo articolo potrebbe averti fornito una traccia per identificarli, se malauguratamente ti trovi in questa situazione. Come uscirne? Spetta a te deciderlo, a volte la separazione è una via di uscita sensata, altre volte è una comodità e basta che non ti puoi permettere.
Se hai problemi nella tua vita di coppia e desideri un consulto online rapido ed efficace, scrivimi.

marco giacobbi

Marco Giacobbi

Psicologo di Coppia / Consulente Matrimoniale

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo prevalentemente di coppie in crisi che vogliono riscoprire un rapporto sano.